L’imbocco del sentiero che sale al monte Tejalone, cima più alta della dorsale di Caprera, è facilmente individuabile percorrendo la strada asfaltata verso la fortificazione di Arbuticci, a nord dell’isola. Si parcheggia nella piccola area di sosta e seguendo la freccia segnaletica ci si incammina su un tratto di irta salita, sotto un fitto bosco di lecci (Quercus ilex), ormai rara traccia di originarie formazioni presenti un tempo sull’isola. Nel periodo autunnale e durante l’inverno la lecceta diventa il terreno di elezione di varie specie di boleti e di altri funghi dai colori vistosi non tutti edibili, ma sicuramente molto scenografici.
Salendo si resta colpiti dalla vista sul centro abitato della Maddalena, oltre il canale della Moneta e distratti dai contorni geografici del resto dell’arcipelago che divengono via via sempre più netti.
In prossimità della casermetta con cucina, costruita tra le due guerre mondiali, si scorge una scala costruita con blocchi di roccia, che avvolgendo il pinacolo granitico del monte Tejalone, sale fino a raggiungere la cima con la vecchia vedetta che attualmente ospita la Stazione antincendio. Dalla sommità di Caprera il panorama è maestoso: la vista spazia dalla costa della Gallura, alle Bocche di Bonifacio, perdendosi a est nel blu infinito della linea dell’orizzonte, interrotta a tratti dai profili degli isolotti dei Monaci.
Si ripercorre in discesa la gradinata e, oltrepassata la casermetta, si intercetta il sentiero a tornanti, bordato da eriche e corbezzoli, che scende verso la fonte Capriona. Pochi passi sulla strada asfaltata, riportano al parcheggio, punto di partenza dell’itinerario.
Testo: Patrizia Calnago