Sempre nell'Isola di Caprera, gestiti dal MIBACT si possono visitare invece il Museo Nazionale "Memoriale Giuseppe Garibaldi" (Isola di Caprera) e il complesso Casa Museo di Garibaldi
Il Compendio Garibaldino di Caprera comprende l'insieme degli edifici, delle pertinenze e dei cimeli un tempo proprietà di Garibaldi ed ora dello Stato.
Il complesso è situato in un ambiente particolarmente suggestivo per la sua collocazione vicina al mare, con la roccia granitica affiorante e la tipica vegetazione mediterranea.La visita inizia dalla stalla dove sono conservati gli attrezzi da lavoro e alcuni cimeli, testimonianza della sua passione per la terra.
Nell'atrio della "casa bianca" si notano diverse armi e la carrozzella del Generale; nella camera da letto matrimoniale ci sono la scrivania e la pianola, ritratti a matita alle pareti. Si visita poi la camera di Manlio, figlio della prima moglie, la stanza di Clelia, la cucina. Nella stanza dei cimeli sono raccolti gli oggetti personali, alle pareti del tinello si possono notare copie di dipinti famosi ed altre opere.
Nel salotto si nota la poltrona in pelle e lo scrittoio-leggio regalatogli dalla Regina Margherita di Savoia. Nella "stanza della morte" si nota il letto rivolto verso la finestra da cui il Generale poteva scorgere la Corsica. Da qui si scende alla tomba di Garibaldi e al piccolo cimitero ove sono sepolte le figlie Rosa e Anita, accanto alle quali riposano Teresita, Francesca Armosino, Clelia e Manlio.
Per ulteriori informazioni rivolgersi ai seguenti recapiti: 0789/727162 – 0789/726015 – 320 4343945 (Memoriale)
e-mail: casagaribaldi.info@beniculturali.it; e-mail: sbapsae-ss.urp@beniculturali.it
Di seguito i contatti social dei Musei Garibaldini:
Il Museo Diocesano
L'esposizione ha sede nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena. Il tema principale dell'esposizione consiste nel "Tesoro di Santa Maria Maddalena", ex-voto offerti dai devoti alla Santa Patrona. Fanno parte del tesoro gioielli di produzione gallurese del XVI-XVIII secolo. Si possono ammirare statue, dipinti, arazzi, antichi libri, tabernacoli, paramenti sacri e dotazioni d'altare, come ostensori, pissidi, calici, patene, turiboli e cartegloria. Ugualmente importanti gli argenti per la liturgia con lo stemma del barone Giorgio Andreas De Geneys, nominato comandante della marina militare sarda nel 1799 dal vicerè Carlo Felice. È presente un inventario del "tesoro" e un'antica documentazione delle offerte per la costruzione della chiesa. È annessa al museo una biblioteca specializzata di cultura religiosa con saggi e bibliografia specifica della Santa, neotestamentaria e apocrifa.
Per informazioni: 0789.737400